SINTESI DELL’ISTRUZIONE DIGNITAS PERSONAE
SINTESI DELL’ISTRUZIONE
"DIGNITAS PERSONAE. SU ALCUNE QUESTIONI DI BIOETICA"
A CURA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
12.12.2008
SINTESI DELL’ISTRUZIONE
"DIGNITAS PERSONAE. SU ALCUNE QUESTIONI DI BIOETICA"
A CURA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
12.12.2008
di Joseph Ratzinger
Il Concilio Vaticano II iniziò i suoi lavori con la discussione dello schema sulla sacra liturgia, che poi venne solennemente votato il 4 dicembre 1963 come primo frutto della grande assise della Chiesa, con il rango di una costituzione. Che il tema della liturgia si trovasse all’inizio dei lavori del Concilio e che la costituzione sulla liturgia divenisse il suo primo risultato venne considerato a prima vista piuttosto un caso. Papa Giovanni aveva convocato l’assemblea dei vescovi con una decisione da tutti condivisa con gioia, per ribadire la presenza del cristianesimo in una epoca di profondi cambiamenti, ma senza proporre un determinato programma. Dalla commissione preparatoria era stata messa insieme un’ampia serie di progetti. Ma mancava una bussola per poter trovare la strada in questa abbondanza di proposte. Fra tutti i progetti il testo sulla sacra liturgia sembrò quello meno controverso. Così esso apparve subito adatto: come una specie di esercizio, per così dire, con il quale i Padri potessero apprendere i metodi del lavoro conciliare.
Escatologia, morte e vita eterna, il volume di Joseph Ratzinger apparso per la prima volta nel 1979 come contributo a una Piccola Dogmatica Cattolica, oggi viene riproposto da Cittadella Editrice (pp. 300, euro 23,90) con una nuova prefazione firmata dallo stesso Benedetto XVI di cui pubblichiamo un estratto tratto da Avvenire del 22-10-2008.
«Il paradiso cattolico non si riduce ad alcun tipo di teologia politica, la cui realizzazione sia affidata all’uomo»
Anche la vita eterna e l’immortalità dell’anima vanno interpretati secondo la tradizione
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
DECRETO GENERALE
circa il delitto di
attentata ordinazione sacra di una donna
Le formule invalide e dubbie per il battesimo cristiano possono essere molte, ma la Congregazione per la Dottrina della Fede ha ritenuto necessario ed urgente rispondere ad almeno due formulazioni che sono certamente invalide.
Tutto nasce dalla pratica che si va diffondendo in alcuni paesi anglofoni, rispondente alla “Teologia femminista”. In pratica, a questa corrente teologica protestante, la formula “Ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” appare troppo “ maschilista”. Meglio allora scegliere degli aggettivi che in alcune lingue come l’inglese, non si declinano e non caratterizzano il “sesso” delle tre persone della Trinità.
La Congregazione però ribadisce che l’unico battesimo cristiano, secondo le parole stesse di Gesù nel Vangelo, è quello fatto nel nome della Trinità e quindi, le varianti proposte sovvertono la fede nella Trinità. Non è dunque in gioco un aspetto linguistico, che comunque crea non poca confusione, ma dottrinale. E del resto la Salvezza è questione primaria e non si possono fuorviare i fedeli che si affidano ai ministri per accedere al battesimo che è la vera “ porta dei sacramenti”.
Chi battezza con tali formule defrauda chi viene battezzato del sacramento stesso. Una questione che coinvolge i rapporti con le chiese cristiane che dovessero accettare come valide tali formule. Per i cristiani, dunque, la formula del sacramento del battesimo, l’unico che condividono pienamente tutte le chiese sorelle, rimane quella classica trinitaria. E alla scuola del Concilio Vaticano II , si può dire che se una Comunità perde il vero battesimo si allontana dal cammino verso la piena comunione. (altro…)
Lettera del 2003, dell’allora Card. Joseph Ratzinger, in cui sostiene, come teologo privato, che in futuro preferirebbe un solo Rito romano, più o meno come l’attuale Rito Extraordinario. Le decisioni del recente Motu proprio, intese a liberalizzare l’uso del Messale antico, potrebbero pertanto implicare che tale rito non deve essere solo eccezione.
Riproduciamo a parte le “Note” al Documento sull’Evangelizzazione della Congregazione per la Dottrina della Fede, non inserite nel precedente testo a causa della lunghezza. (altro…)
Il testo integrale della
NOTA DOTTRINALE SU ALCUNI ASPETTI DELL’EVANGELIZZAZIONE
diffuso solo successivamente alla “sintesi.
Il Sommo Pontefice Benedetto XVI, nell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto il giorno 6 ottobre 2007, ha approvato la presente Nota dottrinale, decisa nella Sessione Ordinaria di questa Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Importantissimo documento del Magistero.
SINTESI DELLA
NOTA DOTTRINALE SU ALCUNI ASPETTI DELL’EVANGELIZZAZIONE
A CURA DELLA
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
14.12.2007